POTENZA E DISABILITA
Le settimane scorse il settimanale free press Controsenso si è ripetutamente occupato di problematiche afferenti il mondo della disabilità. Sono emerse tante criticità circa la vivibilità nella città di Potenza per chi è costretto a vivere su una carrozzina.
Città inospitale per i disabili, poco rispetto e disattenzioni da parte delle Istituzioni, ce lo diciamo da tempo immemorabile ma a Potenza cambia poco o nulla.
I problemi oramai sono noti a tutti, si va dall’eliminazione delle barriere architettoniche e al rispetto di regole che consentano ai disabili di vivere senza problemi la città, e qui parliamo anche di educazione civica, con riferimento ai parcheggi riservati ai disabili e alla sosta selvaggia sui marciapiedi.
E’ noto a tutti che urbanissimamente la città di Potenza è cresciuta caoticamente per anni si è pensato unicamente a soddisfare le bramosie dei costruttori senza pensare ai cittadini e a quelli più sfortunati in particolare. Poca attenzione, in qualche caso nessuna attenzione, alla vivibilità della città e soprattutto per chi non vuole o non può utilizzare l’automobile.
Muoversi camminando a piedi in molti casi è difficoltoso in molti altri è pericoloso, in parecchie circostanze i marciapiedi sono inadeguati, troppo stretti, spesso sono in pessime condizioni, non mancano poi ostacoli d’ogni genere e in tanti altri casi essi mancano del tutto, anche, in zone di recente urbanizzazione.
Il Comune incassa dai costruttori e dai cittadini che si costruiscono autonomamente l’abitazione, i cosiddetti “oneri di urbanizzazione” in ossequio alla legge Bucalossi (Legge n° 10 del 2007 - NORME PER LA EDIFICABILITA' DEI SUOLI) cifre abbastanza consistenti che dovrebbero, verbo condizionale più che mai obbligatorio, essere utilizzate per le opere di urbanizzazione primaria (costruzione di strade con predisposizione dei sottoservizi per luce, acqua, gas, telefonia, fogna, pubblica illuminazione e marciapiedi). Invece così non è, basta farsi un giro lungo le strade in cui si è costruito ultimamente e dove ancora si costruisce per verificare che gran parte delle opere di urbanizzazione mancano tutt’oggi.
Ci sono delle leggi dello stato che obbligano a comportarsi in un certo modo, nel 1989 lo Stato ha emanato una legge, la n° 13, per favorire l’eliminazione delle cosiddette” barriere architettoniche” Invece a Potenza questa legge, salvo sporadici casi, è drammaticamente inapplicata. Un Decreto Ministeriale, sempre emanato nel 1989, il n°236 del 14 giugno, fissa le “prescrizioni tecniche necessarie a garantire l'accessibilità, l'adattabilità e la visitabilità degli edifici privati e di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata e agevolata, ai fini del superamento e dell'eliminazione delle barriere architettoniche."
Che si intende per “barriera architettonica”? Andiamo a scoprirlo su wikipedia: si considera barriera architettonica qualunque elemento costruttivo o ostacolo che impedisca, limiti o renda difficoltosi gli spostamenti, o la fruizione di servizi, da parte di chiunque, ma specialmente di persone con limitata capacità motoria o sensoriale.
Come dovrebbero essere i marciapiedi?. La normativa prevede che essi debbano essere larghi almeno 150 cm e non debbano avere un dislivello con zone adiacenti superiori a 2.5 cm, che non debbano avere ostacoli lungo il percorso, la pavimentazione deve essere costruita in materiale antisdrucciolevole, e la superficie deve essere ben livellata, si deve fare inoltre attenzione a non creare restringimenti o ad inserire elementi che ne intralcino l'utilizzo nei tratti inclinati, la pendenza non deve superare il 5%, bisogna prestare attenzione, inoltre, al fatto che eventuali griglie poste lungo il percorso non facilitino l'incastro delle ruote della carrozzina, fino a un'altezza minima di 2,10 m non devono esserci ostacoli di nessun genere (ad es. tende, balconi, elementi di segnaletica, allestimenti di cantieri ecc.).
A Potenza non è così dappertutto, anzi le situazioni “regolari” sono una eccezione. Marciapiedi molto stretti, fondo sconnesso, presenza di buche, tombini scoperchiati, fili elettrici della illuminazione pubblica scoperti, pali di ogni genere (pubblica illuminazione, segnaletica stradale, segnali pubblicitari). Particolarmente clamorosa la situazione dei marciapiedi del centro cittadino per la presenza di lampioni in ghisa con una base che occupa quasi tutto il marciapiede.
C’è da dire che negli ultimi anni molti marciapiedi sono stati ristrutturati e messi “quasi” a norma, in molti casi si deve fare i conti con situazioni strutturali oggettivamente non modificabili ma per lo meno si è riusciti a rendere accessibili ai disabili il marciapiedi.
Ad una carenza infrastrutturale assai grave si deve sommare l’insensibilità di tanti cittadini e la mancanza vigilanza da parte di chi ha il dovere di far rispettare leggi e regole.
E nota a tutti l’abitudine di molti potentini di non saper fare a meno dell’auto anche per piccoli spostamenti ed altrettanto nota la cronica mancanza di parcheggi per cui in molti non si fanno scrupoli di utilizzare i marciapiedi per la sosta, incuranti del danno che arrecano ai pedoni ed, ovviamente, a chi si deve muovere su una carrozzina. E’un’abitudine dura a morire che la polizia locale mostra di tollerare per cui questa tolleranza favorisce l’espandersi del fenomeno, Un’autentica vergogna. Ci sono marciapiedi in città perennemente occupati da auto senza che le forze dell’ordine si adoperano per ristabilire la legalità.
Sulle colonne di Controsenso è stato sollevato il problema dei posteggi riservato ai disabili, è stato evidenziato il gran numero di autorizzazioni rilasciate dal Comune e l’assoluta mancanza di controlli sia per quanto concerne la titolarità dei requisiti e, soprattutto, la verifica delle auto in sosta. Abbiamo voluto fare un controllo lungo le strade cittadine in cui esistono i cartelli con gli spazi riservati ai disabili, su una ottantina di spazi verificati abbiamo contato oltre 30 violazioni laddove le auto che occupavano gli spazi riservati non avevano esposto il dovuto contrassegno.
Pare però che fra le auto munite del contrassegno si nascondano molti furbi che approfittano della presenza in famiglia di un disabile per garantirsi una sosta comoda e garantita, questi sciacalli vanno individuati e adeguatamente sanzionati.
Un discorso a parte meritano i pubblici uffici che non hanno eliminato le barriere per favorire l’accesso alle persone disabili, l’elenco è lungo a cominciare da molti uffici comunali, gran parte degli uffici postali, le banche, le sedi di Enti pubblici statali, musei, chiese………