Dal settimanale free press Controsenso del 27/04/2013
Sono bastate due settimane di bel tempo per scatenare la voglia dei potentini di frequentare le varie aree verdi attrezzate in città, i viali del Parco dell’Europa Unita si sono di nuovo affollati, oltre agli amanti della corsa libera mamme e papà con i passeggini e tanti ragazzini nell’area giochi o a correre sui prati, stessa cosa al Parco Elisa Claps a Macchia Romana dove lo spazio riservato ai giochi risulta sempre pieno, affollati pure i vialetti del Parco Baden Powell e della Villa di Santa Maria.
Ha perso l’appeal di una volta il Parco di Montereale nonostante vari interventi di restyling, per la seconda estate consecutiva rimarrà chiuso il dancing in quanto non si hanno notizie del bando per la gestione del locale e degli spazi adibiti a pista da ballo.
Pur se di dimensioni molto ridotte le aree verdi cittadine riescono a soddisfare solo parzialmente la voglia dei potentini di immedesimarsi con la natura, proprio negli ultimi giorni si sono ravvivati gli interessi per il grande Parco della Città che dovrebbe sorgere al posto della ex Cip Zoo, l’iniziativa del Comitato per il Parco di “offrire” alla politica il testo della legge che dovrebbe consentire alla Regione Basilicata di cedere gratuitamente al Comune i suoli, ha trovato sensibili 17 consiglieri regionali che sosterranno l’iniziativa e si spera che nel giro di un paio d’anni, dopo che la Regione avrà terminato la bonifica, il parco fortemente voluto dalle 12.000 persone che hanno sottoscritto una petizione, prenda forma.
Ma qual è la situazione in città per quanto riguarda le aree verdi?
A Montereale, in attesa di riattivare il bar del dancing si convive con i pericoli ed il degrado della struttura che sta andando in malora, mattonelle divelte, fili elettrici scoperti e struttura che cade a pezzi sono il biglietto da visita per chi frequenta Montereale. Nella Villa di S. Maria i frequentatori più assidui chiedono più manutenzione nell’area dei giochi. Nel Parco dell’Europa Unita le panchine sono decisamente poche. Il Parco Elisa Claps a Macchia Romana reclama l’attivazione di un posto per il ristoro, rimangono malinconicamente chiuse le due strutture in legno all’ingresso di via Giovanni XXIII e dentro il parco, si reclama più vigilanza per i molti episodi di vandalismi che hanno interessato le attrezzature, un vero e proprio accanimento da parte di bulli e vandali di quartiere. Sono quasi ultimati i lavori all’interno del Parco Baden Powell, dopo molte vicissitudini, fra cui il blocco dei lavori per colpa del Patto di stabilità, a breve la Provincia di Potenza consegnerà quella parte di parco oggetto di ammodernamento, il polmone verde nel popolatissimo quartiere di Verderuolo sarà, quindi, finalmente utilizzabile nella sua interezza.
Finalmente ripulite le aiuole di viale Dante, si spera che, dopo il taglio delle erbacce, compaiano di nuovo i fiori.
Poco frequentati, perché poco attrezzati, il Parco di Rossellino e quello di S.Antonio La Macchia.
Il civettuolo parco che per anni è stato il giardino privato del Prefetto, a due passi della centralissima piazza Mario Pagano, doveva già essere messo a disposizione dei potentini, l’Amministrazione Provinciale, che risulta proprietaria della Villa del Prefetto, aveva fatto eseguire la messa in sicurezza delle alberature e contava di ultimare i lavori di sistemazione dei vialetti entro questa primavera, durante l’esecuzione dei lavori di sistemazione delle piante è emerso che le radici di alcuni alberi avevano compromesso la stabilità di più tratti di muri per cui è stato necessario reperire ulteriori fondi per la messa in sicurezza, è già stato stipulato il contratto con la ditta che eseguirà i lavori, a giorni si apre il cantiere e prima della fine dell’estate, con molta probabilità, i potentini potranno tornare a frequentare i vialetti della Villa del Prefetto.
Ancora fermo, invece, il cantiere del Parco Fluviale del Basento, il 2 maggio si sarebbero dovuti concludere i lavori che avrebbero regalato alla città una lunga lingua di verde attrezzato sulle sponde del Basento ma a lavori iniziati ci si è accorti che mancava un’autorizzazione, chiuso il cantiere si è atteso molti mesi per una firma sull’autorizzazione, ottenuto il permesso circa un mese fa ed annunciata la ripresa dei lavori ancora non si vedono operai al lavoro. Nel frattempo i tanti frequentatori della pista costruita qualche anno fa hanno sfondato le reti che delimitavano l’area del cantiere e si sono riappropriati della pista.